Quando l’intuito amoreggia col Territorio
Nel 1990, senza stravolgere la tradizione secolare, piuttosto puntando ancora sul vitigno autoctono per antonomasia, il Grillo, Marco avviò la produzione del suo primo vino bianco da tavola. Un vitigno austero, fino ad allora sconosciuto, utilizzato solo per la produzione del Marsala.
Come e quando il Grappoli del Grillo
Da abbinare a piatti di carattere. Sorprendente degustarlo dopo 10 anni di affinamento in bottiglia.
Servire a 12-14 °C.
Le Radici del Grillo: il Grappoli del Grillo
Grazie alla sperimentazione di nuove tecniche di vinificazione, il Grillo è una varietà che ha permesso di ottenere vini di grande struttura, corpo, complessità e longevità.
Grillo 100%
3.500 ceppi per ettaro con radici che hanno origini nel 1996 nel territorio di Contrada Samperi, a Marsala. Piante a controspalliera Guyot. 60 q di resa per ettaro vendemmiati la prima settimana di settembre. Rigorosa selezione manuale dei grappoli, pressatura soffice per ricavare un mosto che resta a decantare naturalmente a freddo per 48 ore. La parte limpida si avvia alla fermentazione, con lieviti indigeni, a temperatura controllata, inizialmente in vasche di acciaio, poi in fusti di rovere francese, al fine di preservarne gli aromi primari ed esaltarne il bouquet durante il periodo di affinamento. 12 mesi in fusti in presenza dei lieviti in sospensione (tecnica del bâtonnage) fino alla sua maturità. Affina bene in bottiglia.