INTEGER©: integrale nel vitigno e nel territorio
Vini integrati nel territorio attraverso la sperimentazione in chiave
tradizionale. Dal latino integer, e cioè integro, questi vini realizzati solo con vitigni autoctoni, trovano nei nostri territori il loro habitat naturale, poiché acclimatati da millenni. Nel totale rispetto del terroir, abbiamo limitato l’intervento dell’uomo, evitando qualsiasi trattamento chimico, fisico, meccanico così come tutte quelle pratiche di forzatura di tipo convenzionale: nessuna concimazione chimica del suolo, nessun trattamento di diserbo, trattamenti fitosanitari drasticamente ridotti, utilizzo minimo di rame e zolfo, resa moderata per pianta, selezione manuale dei grappoli, vendemmia manuale in piccole casse, breve trasporto tra vigneto e cantina per seguire con decantazione naturale, fermentazione spontanea in presenza di bucce, a opera di lieviti indigeni, senza rimontaggi né follature, rispetto dei naturali tempi di fermentazione, operata in botti usate e anfore di terracotta aperte, fermentazione alcolica e malolattica svolta, temperatura di fermentazione non condizionata, affinamento di almeno 10 mesi sulle fecce fini tenute in sospensione, nessuna dose di solforosa aggiunta, nessun trattamento o correzione, nessuna refrigerazione e filtrazione. I vini INTEGER sono maturi al raggiungimento della loro naturale stabilità.
Come e quando INTEGER Zibibbo.
Servire e conservare a 13-16 °C. Si lascia al consumatore la scelta gastronomica senza condizionamenti
Zibibbo 100%
2.500 ceppi per ettaro coltivati ad alberello pantesco, pratica agricola dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità il 26 novembre 2014, che hanno origini tra 35 e oltre 50 anni fa nel territorio di Contrada Bukkuram, a Pantelleria. 25 q di resa per ettaro vendemmiati la prima decade di ottobre. Dopo una selezione manuale delle uve autoctone, i grappoli vengono diraspati e ne segue una macerazione, per tutto il periodo della fermentazione, operata da lieviti indigeni, senza rimontaggi né follature, in tini e anfore aperti, a temperatura non controllata. Dopo la svinatura, segue circa un anno di affinamento negli stessi fusti e anfore in presenza delle proprie fecce fini, a temperatura ambiente. Il vino viene imbottigliato non filtrato, né stabilizzato, poiché illimpidito dalla sedimentazione naturale, e senza alcuna aggiunta di solforosa.