Un territorio da riscoprire: gli autoctoni
Tre vitigni autoctoni, simbolo della tradizione, che da sempre hanno caratterizzato il territorio della provincia di Trapani: Catarratto (anche nella variante “Lucido” ed “Extra Lucido”), Grillo e Pignatello.
Abbandonati da logiche commerciali, sono al centro della nostra ricerca, per continuare ad esplorare suggestioni e vitalità di un tempo.
Forza, eleganza e territorio, le peculiarità di queste varietà.
Come e quando il Lucido.
Da abbinare con piatti della tradizione siciliana, come le sarde a beccafico, o a primi piatti a base di crostacei e molluschi, come la zuppa di cozze. Servire a 10-12°C.
Catarratto 100%
Il Lucido è prodotto con uve 100% Catarratto (il vitigno a bacca bianca più diffuso in Sicilia), nella sua variante denominata Catarratto bianco lucido, più delicata e fresca rispetto alla variante comune, e con il caratteristico retrogusto amaro molto meno marcato.
Il nome di lucido o etra-lucido deriva dal caratteristico aspetto lucente, dato da una presenza minore di pruina, sostanza cerosa e dal colore biancastro che ricopre gli acini e dona alle uve un aspetto vellutato, influendo sul colore del grappolo.
3.500 ceppi per ettaro, con radici che hanno origini nei primi anni del 2000. Piante a controspalliera Guyot. 80 q di resa per ettaro vendemmiati la seconda settimana di settembre. Dopo il raffreddamento e una rigorosa selezione manuale, i grappoli vengono delicatamente pigiati. Il mosto a bassa temperatura resta a decantare per 48 ore. La parte limpida si avvia alla fermentazione in vasche di acciaio a temperatura controllata, a opera di lieviti indigeni, e con un impiego minimo di solfiti. 7 mesi in vasche d’acciaio, sulle fecce fini