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La radice di partenza, per promuovere la “territorialità”
Fu in onore al territorio, alla contrada di Samperi, nell’entroterra marsalese, arida terra calcarea ricca di minerali, prezioso elemento nutritivo dei vigneti, che il primo vino di Marco De Bartoli prese il nome: “Vecchio Samperi”. La radice di partenza dalla quale sviluppare e diffondere il concetto di “territorialità”.

Come e quando il Vecchio Samperi.
Da non relegare alla fine del pasto, da abbinare anzi a
formaggi stagionati, a carni brasate, rombo al forno, bottarga e ostriche.
A temperatura ambiente o leggermente freddo, interessante e
sorprendente come aperitivo.

Le Radici: il Vecchio Samperi
Per la produzione del Vecchio Samperi viene utilizzato un sistema di “travasi” di piccole parti di vino di fresca produzione in botti con vini già invecchiati. Viene quindi nobilitato l’antico metodo di affinamento del vino in botti di rovere, conosciuto come in perpetuum (simile al sistema Solera).

Grillo 100%
3.500 ceppi per ettaro con radici che hanno origini tra il 1970 ed il 1996 nel territorio di C.da Samperi, a Marsala (pianeggiante di medio impasto, sabbioso-calcareo). Piante ad alberello e contro-spalliera Guyot, 40 q di resa per ettaro vendemmiati l’ultima decade di settembre. Selezione manuale delle uve, spremitura soffice, sedimentazione naturale, fermentazione tradizionale con lieviti indigeni in fusti di rovere e castagno a temperatura ambiente. Invecchiamento per una media di almeno 15 anni utilizzando il tradizionale metodo perpetuo

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